REGNO UNITO
L'economia del Regno Unito ha dimostrato una certa resistenza nel 1° trimestre del 2025, con un'espansione del PIL dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, grazie alle solide vendite al dettaglio e all'aumento dei prestiti delle famiglie. Tuttavia, l'OCSE ha abbassato le previsioni di crescita del Regno Unito per il 2026 all'1%, citando le incertezze derivanti dai dazi statunitensi.
Nel settore finanziario, la società fintech Wise ha annunciato l'intenzione di spostare la propria quotazione primaria a New York, con l'obiettivo di accedere a mercati dei capitali più profondi e a una maggiore liquidità. Questo non sarebbe stato accolto bene dal Tesoro.
Sul fronte della difesa, il governo britannico ha presentato una Strategic Defence Review che mira a rafforzare le capacità militari, compresi i piani per la costruzione di 12 nuovi sottomarini a propulsione nucleare e l'investimento di 15 miliardi di sterline nel programma di testate nucleari della Royal Navy.
STATI UNITI
L'economia statunitense è sottoposta a una crescente pressione, mentre i rendimenti obbligazionari a lungo termine aumentano a causa delle preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità fiscale, determinata dall'elevato indebitamento post-pandemia e dalla proposta di un "One Big Beautiful Bill" da 2.400 miliardi di dollari.
Le relazioni commerciali con la Cina hanno visto un potenziale disgelo dopo che il Presidente Trump e il Presidente Xi Jinping hanno concordato di riprendere i negoziati, allentando temporaneamente le tensioni.
Tuttavia, le dinamiche politiche interne si sono intensificate quando il miliardario tecnologico Elon Musk ha criticato pubblicamente le politiche tariffarie di Trump, avvertendo che potrebbero portare a una recessione degli Stati Uniti. La faida si è inasprita e Musk ha appoggiato le richieste di impeachment di Trump, con implicazioni significative per le partnership federali con le aziende di Musk.
Inoltre, l'amministrazione Trump ha ripristinato il divieto di viaggio per i cittadini di 12 Paesi, citando problemi di sicurezza nazionale.
Europa
La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25%, abbassando il tasso di deposito al 2% in risposta al calo dell'inflazione, ora all'1,9%.
Le tensioni commerciali tra l'UE e la Cina persistono, con controversie sulle tariffe dei veicoli elettrici e altre questioni commerciali ancora irrisolte.
Nel settore della difesa, il piano dell'UE "Readiness 2030" mira a mobilitare fino a 800 miliardi di euro per rafforzare le infrastrutture di difesa europee in risposta alle minacce geopolitiche, in particolare alla guerra in corso in Ucraina.
Asia
Secondo le proiezioni, l'India sarà il principale motore della crescita economica globale nel 2025 e 2026, grazie alla forte domanda interna e alle infrastrutture digitali.
In Giappone, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,3% su base annua in aprile, mentre la produzione industriale è scesa dello 0,9%. L'indice dei prezzi al consumo di Tokyo, indicatore principale dell'inflazione nazionale, sarà pubblicato tra circa tre settimane.
Metalli
I prezzi del rame sono aumentati del 23,29% dall'inizio del 2025, spinti dalle preoccupazioni sull'offerta e dalla robusta domanda.
I prezzi dell'oro hanno registrato un leggero calo questa settimana, con l'SPDR Gold Shares ETF (GLD) che è sceso dello 0,52% a 309,45 dollari. Al momento della stesura del presente documento, il contratto sull'oro a un mese è scambiato a 3.382 dollari.
Olio
I prezzi del petrolio sono pronti per il loro primo guadagno settimanale in tre settimane, sostenuti dai rinnovati colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno sollevato le speranze di una crescita economica globale e di un aumento della domanda di petrolio. In giornata, il Brent è sceso dello 0,44% a 65,04 dollari al barile (al momento della scrittura), e anche il West Texas Intermediate (WTI) statunitense è scivolato dell'1,25% a 62,99 dollari. Tuttavia, per la settimana, il Brent è in rialzo del 2,1% e il WTI del 4%.
Nonostante le previsioni di un'eccedenza di petrolio, i prezzi del petrolio sono rimasti inaspettatamente forti, con il Brent che è salito di recente a 65,34 dollari al barile, con un aumento dell'8,5% rispetto ai minimi del 2025. Questa resistenza si sta verificando anche se l'OPEC e l'OPEC+ hanno aumentato significativamente la produzione, aggiungendo oltre 1,2 milioni di barili al giorno tra maggio e luglio, un volume che supera la crescita della domanda annuale prevista.